È morta la moglie di Sebastião Salgado, maestra silenziosa dietro un gigante della fotografia

Loredana Di Stefano

24 Maggio 2025

moglie di Sebastião Salgado

Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, si dice. Nel caso di Sebastião Salgado, questo detto è più vero che mai. Il 23 maggio 2025 si è spento a Parigi il leggendario fotografo brasiliano, autore di immagini potenti e coraggiose che hanno mostrato al mondo le ferite inferte all’ambiente dall’uomo. Accanto a lui, fino all’ultimo respiro, la compagna di una vita: Lélia Deluiz Wanick, moglie, musa, manager, artista, madre. E molto di più.

Lélia, la ragazza di Vitoria che cambiò la fotografia mondiale

Lélia nasce a Vitoria, nello stato brasiliano dell’Espirito Santo. È una ragazza sveglia, appassionata, con un’energia contagiosa. A soli 17 anni insegna già in un asilo, dà lezioni di pianoforte e sogna il futuro con occhi grandi. Dopo il diploma si iscrive all’Alliance Française, e proprio lì incontra un giovane economista di nome Sebastião Salgado. È un colpo di fulmine. Un anno dopo sono già sposati.

Parigi, architettura e poi… un cambiamento radicale

Insieme si trasferiscono a Parigi. Lélia abbandona gli studi in architettura per laurearsi e ottenere un master in urbanisticaall’Università di Parigi. Ma la creatività trova altre vie: si appassiona all’arte e alla fotografia. Diventa una gallerista di successo, arriva a dirigere la prestigiosa Magnum Gallery, organizzando mostre acclamate in tutto il mondo.

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Ma la sua influenza più grande non è stata tra le mura delle gallerie, bensì nel salotto di casa, dove ha messo in mano a Sebastião la sua prima macchina fotografica.

La scintilla: una macchina fotografica e una vita nuova

Era lei a doverla usare per gli studi, ma alla fine la regalò al marito, allora giovane impiegato in banca. “Mai immaginato che quella macchina avrebbe stravolto la nostra vita”, ha raccontato in un’intervista. Sebastião si appassiona, lascia il posto fisso e decide di dedicarsi alla fotografia. Una scelta azzardata, rischiosa. Ma lei lo sostiene, sempre. Insieme pianificano i primi viaggi. Insieme realizzano il primo grande reportage in Sudamerica, che diventerà uno dei lavori più iconici del fotografo.

moglie di Sebastião Salgado
moglie di Sebastião Salgado

Madre, moglie, artista e attivista

Lélia non è solo una “moglie di”: è una figura indipendente, determinata, capace di portare avanti le sue passioni anche mentre cresce da sola i figli, durante le lunghe assenze del marito in giro per il mondo. “Non è mai stato un problema”, dice con la lucidità e l’umiltà che la contraddistinguono. “Sono indipendente, e le donne sanno fare mille cose insieme”.

I figli sono due: Juliano, diventato regista, e Rodrigo, affetto da sindrome di Down, al quale ha dedicato attenzioni, tempo ed energia. Ma non ha mai smesso di sognare, creare, progettare. Né tantomeno di lottare per l’ambiente.

La riforestazione di un intero ecosistema: il miracolo dell’Instituto Terra

Nel 1998 Lélia e Sebastião fondano insieme l’Instituto Terra, un progetto ambizioso che inizia dal recupero della loro terra natale e si trasforma in una missione ecologica globale. In vent’anni piantano oltre due milioni di alberi, riportando in vita una zona devastata del Brasile. Oggi la loro sfida è far tornare l’acqua nel Rio Doce, fiume un tempo navigabile e oggi ridotto a un letto arido.

Un impegno concreto, quotidiano, che ha ispirato migliaia di giovani e ha dimostrato che un futuro più verde è possibile, se si parte dalle radici.

E adesso? Una nuova sfida, una nuova voce

Lélia, instancabile, ha anche un romanzo nel cassetto. “Parla di una donna. D’amore. Di avventura. Di resilienza”. Come a dire: parla di lei. E mentre cucina pesto – la sua specialità, ereditata dal nonno genovese – Lélia continua a costruire, a credere, a ispirare.

Perché se Sebastião Salgado ha mostrato al mondo i disastri ambientali, è grazie a Lélia se ha trovato la forza di farlo. Con amore, silenziosamente, dietro l’obiettivo. O forse, sempre un passo più avanti.

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