Dimagrire non รจ solo questione di calorie. Un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal ha messo a confronto due strategie molto diverse: digiuno intermittente e dieta ipocalorica tradizionale. Il risultato? Funzionano entrambe, ma con qualche sorpresa.
Cosa dice davvero lo studio
A guidare la ricerca รจ stato un team dellโUniversity of Toronto, che ha analizzato 99 studi precedenti su oltre 6.500 persone. I ricercatori hanno voluto capire quale tra le due strategie fosse piรน efficace nel far perdere peso: una dieta classica con riduzione calorica continua, oppure il digiuno intermittente (in tutte le sue forme piรน comuni).
Il verdetto รจ chiaro: non esiste un vincitore assoluto, ma entrambi i metodi si sono dimostrati validi. Tuttavia, tra le forme di digiuno, una in particolare sembra offrire un piccolo vantaggio.
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Digiuno a giorni alterni: la variante piรน efficace
Lo studio ha messo a confronto tre schemi di digiuno intermittente:
- loย schema 16:8ย (si mangia solo in una finestra di 8 ore al giorno)
- ilย digiuno a giorni alterni
- ilย digiuno periodico, ad esempio 5 giorni normali e 2 di restrizione
Il digiuno a giorni alterni ha mostrato i risultati migliori, con una perdita di peso maggiore di 1,6 kg rispetto alla dieta tradizionale, e circa 1 kg in piรน rispetto agli altri schemi intermittenti.
Non si parla di miracoli, ma di differenze misurabili, che potrebbero fare la differenza per alcune persone.

Attenzione al colesterolo
Se lโobiettivo non รจ solo perdere peso ma anche migliorare i parametri metabolici, lo studio segnala un dettaglio importante: la dieta tradizionale si รจ dimostrata piรน efficace nella riduzione del colesterolo rispetto al digiuno intermittente.
Unโulteriore conferma che non esiste una strategia perfetta per tutti, ma รจ necessario valutare caso per caso.
Ogni corpo รจ diverso
Gli stessi autori dello studio mettono in guardia da generalizzazioni troppo facili. โIl valore di questa ricerca non รจ individuare un approccio migliore per tutti โ spiegano โ ma ricordare che la dieta giusta deve essere personalizzata, tenendo conto della storia clinica, delle preferenze alimentari, del contesto di vita e della sostenibilitร nel tempoโ.
Quando il digiuno intermittente fa male
Non รจ tutto oro quel che luccica. Un altro studio, pubblicato a marzo 2024 dallโAmerican Heart Association, ha lanciato un allarme: lo schema 16:8, oggi molto di moda, potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari del 91%.
Secondo i ricercatori, concentrare tutti i pasti in una finestra troppo stretta puรฒ avere effetti negativi su cuore e circolazione, soprattutto se non si seguono indicazioni mediche.
I falsi miti da sfatare (e il parere di un esperto)
Nel 2023, il compianto professor Alberto Ritieni, nella rubrica โMiti alimentariโ pubblicata su Il Salvagente, aveva giร messo in guardia contro lโidealizzazione del digiuno intermittente.
Secondo Ritieni, โci sono effetti collaterali concreti: stanchezza, irritabilitร , sbalzi dโumore, alterazioni ormonali e del ciclo sonno-vegliaโ. E aggiungeva un’immagine calzante: โร come guidare in autostrada con la spia della riserva accesa e la pompa di benzina troppo lontanaโ.
Digiunare senza criterio puรฒ fare piรน male che bene, specialmente se si assumono farmaci (che vengono assorbiti diversamente) o se si hanno condizioni particolari.

Quando il digiuno non si deve fare
Secondo gli esperti, ci sono casi in cui il digiuno intermittente รจ assolutamente sconsigliato:
- in etร evolutiva
- durante gravidanza e allattamento
- in presenza diย disturbi del comportamento alimentare
- per chi segue terapie farmacologiche complesse
In questi casi, โil digiuno intermittente dovrebbe essere visto come un farmaco, da prescrivere solo sotto controllo medicoโ.
La vera conclusione? Personalizza
Sia la dieta classica che il digiuno intermittente possono aiutare a perdere peso, ma non tutti reagiamo allo stesso modo. ร fondamentale ascoltare il proprio corpo e non improvvisare piani drastici copiati da Internet o dai social.
Consultare un medico, un dietologo o un nutrizionista resta il primo passo da fare.


