Non è la sete, non è il battito accelerato. Il primo segnale che stai rischiando un colpo di calore è qualcosa che in pochi notano: smetti di sudare. E a quel punto è già troppo tardi.
Non serve stare ore sotto il sole cocente o fare sforzi intensi. A volte basta restare in un ambiente chiuso e umido, oppure camminare per pochi minuti in una giornata afosa. Quando il corpo non riesce più a raffreddarsi come dovrebbe, va in blocco. È l’inizio del colpo di calore, una condizione seria che può diventare pericolosa nel giro di pochi minuti.
Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), durante le ondate di calore è fondamentale riconoscere subito i segnali d’allarme. E il più importante è proprio questo: quando il sudore sparisce, è il momento di preoccuparsi.
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Perché il corpo smette di sudare
Il nostro organismo ha un meccanismo sofisticato per regolare la temperatura: un sistema di termoregolazione controllato da una zona dell’ipotalamo chiamata centro del raffreddamento. Quando il caldo è intenso, questo centro riceve segnali dalla pelle e dal sangue e ordina al corpo di attivare le sue difese: dilata i vasi sanguigni, aumenta il flusso verso la pelle e inizia la sudorazione.
Finché tutto funziona, il sudore raffredda la pelle ed evita che la temperatura interna salga troppo. Ma se l’umidità è elevata o il calore estremo, il sistema collassa. La sudorazione si interrompe, la pelle diventa calda e secca, la temperatura corporea si alza rapidamente. A quel punto il colpo di calore è già in corso.
Chi è più a rischio (ma può succedere a tutti)
Gli anziani spesso non avvertono lo stimolo della sete. I bambini, invece, non riescono a regolare la temperatura corporea con efficacia. Le donne in gravidanza subiscono maggiori variazioni nella circolazione. E chi fa sport nelle ore sbagliate, specie se poco allenato, espone il corpo a sforzi che possono diventare pericolosi.
Ma nessuno è escluso dal rischio. Anche una persona giovane e in salute può avere un colpo di calore se resta troppo a lungo in ambienti non ventilati, non si idrata a sufficienza o sottovaluta certi segnali.
Il sintomo più ignorato (e più importante)
Molti pensano che il primo segnale sia la sete, o un improvviso senso di debolezza. In realtà, il sintomo più chiaro è la mancanza di sudore.
Se sei accaldato, ma la pelle è secca e calda, e senti il cuore accelerare, potresti già essere in pericolo. La mancanza di sudorazione, in un contesto di caldo estremo, indica che il corpo ha smesso di raffreddarsi.
E questa è una condizione di emergenza.
Cosa succede davvero al corpo durante un colpo di calore
Quando il meccanismo di difesa termica fallisce, il corpo entra in crisi. Il calore si accumula e la temperatura interna può superare i 40 gradi. Il cervello è l’organo più sensibile: le cellule nervose cominciano a danneggiarsi, il battito cardiaco accelera, si può perdere lucidità o anche svenire.
Se non si interviene, si rischiano convulsioni, coma e persino la morte.
Cosa fare subito se riconosci i sintomi
Se tu o qualcuno accanto a te presenta questi segnali – pelle secca, confusione, battito accelerato e assenza di sudore – allontanatevi dal caldo immediatamente. Bisogna:
- portare la persona in un luogo fresco e ventilato;
- farla sdraiare con le gambe leggermente sollevate;
- bagnare fronte, polsi, nuca con acqua fresca;
- se cosciente, far bere piccoli sorsi d’acqua con un pizzico di sale;
- chiamare il 118 senza perdere tempo.
Il tempo è fondamentale: più si attende, più aumentano i rischi di danni irreversibili.

Il colpo di calore non è il colpo di sole
C’è molta confusione tra i due, ma non sono la stessa cosa.
Il colpo di sole è causato dalla lunga esposizione diretta al sole e si manifesta con pelle rossa, febbre, mal di testa e spossatezza. Il colpo di calore, invece, può arrivare anche all’ombra o al chiuso, e si scatena quando il corpo non riesce più a smaltire il calore.
Proprio per questo è ancora più insidioso.
Come difendersi davvero
La vera arma è la prevenzione. Bisogna evitare di arrivare a quel punto critico in cui il corpo smette di funzionare.
Non uscire nelle ore centrali, idratarsi di continuo anche senza sete, mangiare frutta e verdura, usare ventilatori o aria condizionata, proteggersi con cappelli, occhiali e creme solari.
E osservare sempre il sudore. Se smette all’improvviso, non è un buon segno.
Il caldo estremo può uccidere: non sottovalutarlo
Ogni estate, centinaia di persone finiscono in ospedale per colpi di calore. Alcune non ce la fanno. Non perché abbiano fatto qualcosa di strano, ma perché hanno ignorato quel segnale semplice e chiaro: la sudorazione che si interrompe.
In una giornata torrida, non aspettare di sentirti male. Ascolta il tuo corpo. E se ti rendi conto che il sudore è scomparso, quello è il momento di agire.


