Cannella e farmaci cronici: perché l’abbinata può diventare un rischio
La cannella è la regina delle spezie profumate: basta un pizzico per trasformare porridge, biscotti e cappuccini in un’esperienza golosa. Eppure, il suo aroma inconfondibile contiene una molecola, la cinnamaldeide, che potrebbe interferire con l’assorbimento di diversi medicinali. A suggerirlo è uno studio del National Center for Natural Products Research dell’Università del Mississippi, pubblicato ad aprile 2025 su Food Chemistry: Molecular Sciences.
Come funziona l’interazione
Nel nostro organismo i farmaci seguono percorsi precisi: vengono assorbiti, distribuiti, metabolizzati ed eliminati. La cinnamaldeide attiva i recettori PXR, capaci di “accendere” gli enzimi epatici CYP3A4. Il risultato è una detossificazione più rapida: il principio attivo si esaurisce prima del previsto e la sua efficacia può ridursi in modo significativo.
Farmaci più sensibili secondo la ricerca
- anticoagulanti (warfarin, acenocumarolo)
- antipertensivi (beta-bloccanti, ACE-inibitori)
- ipoglicemizzanti orali (metformina, glinidi)
Non tutta la cannella è uguale
La più diffusa, la cannella cassia d’origine cinese, ha un sapore deciso ma contiene molta cumarina, sostanza dall’effetto anticoagulante. Più delicata è la cannella di Ceylon: ha livelli minimi di cumarina, però la cinnamaldeide resta presente e può comunque interferire con le terapie croniche.
Prima di continuare, ti ricordo che è disponibile, per ricevere le notifiche delle nostre ultime notizie, il canale Telegram, cliccando qui oppure il canale Whatsapp, cliccando qui. Unisciti anche tu per non perdere le ultime novità. IL TUO NUMERO DI TELEFONO NON LO VEDRÀ NESSUNO!
Dose, frequenza e contesto: i veri fattori di rischio
Un cappuccino spolverato di cannella non compromette la cura. Il pericolo nasce con un uso quotidiano e abbondante – dolci speziati ogni giorno, infusi concentrati o integratori ad alto dosaggio – che favorisce l’accumulo delle molecole responsabili dell’interazione.
Quando preoccuparsi davvero
Se assumi da mesi i farmaci elencati, usi la cannella quasi ogni giorno e noti valori di INR, glicemia o pressione fuori controllo, potresti avere un’interferenza da spezia: parlane con il medico per un monitoraggio mirato.
Cannella “buona” e cannella “cattiva”: chi può continuare a usarla
Chi non segue terapie croniche può godere dei benefici della cannella – azione antiossidante, sostegno alla digestione, controllo dei picchi glicemici – purché resti entro dosi moderate (meno di un grammo al giorno). L’importante è la consapevolezza: leggere l’etichetta, alternare le spezie e preferire la varietà di Ceylon se la si usa spesso.
Consigli pratici per evitare problemi
- Confrontati con il farmacista o il medico: conoscono la tua terapia e le possibili interazioni.
- Registra per una settimana quanta cannella assumi: spesso è più di quanto pensi.
- Evita il “fai da te” con integratori concentrati: possono contenere dosi elevate di spezia.
- Limita la cassia se prendi anticoagulanti: orientati sulla Ceylon e in piccole quantità.
Testimonianze cliniche e monitoraggi
Alcuni centri diabetologici europei hanno segnalato pazienti con glicemia alta nonostante metformina a dosi corrette. L’anamnesi alimentare rivelava tisane quotidiane alla cannella: sospesa la spezia, i valori sono rientrati in due settimane. Episodi simili riguardano pazienti in terapia anticoagulante con INR fuori target dopo settimane di dolci natalizi alla cassia.
Approfondimento scientifico
Nello studio 2025, i ricercatori hanno incubato fegato umano con estratti di cannella, rilevando un’attivazione del PXR superiore al 40 % rispetto al controllo. Il German Federal Institute for Risk Assessment avverte che superare 0,1 mg/kg al giorno di cumarina può essere problematico con anticoagulanti. L’EMA ricorda infine che gli integratori erboristici vanno sempre segnalati al medico se si segue una terapia cronica.
Takeaway finale
La cannella resta una spezia preziosa, ma chi usa anticoagulanti, antipertensivi o ipoglicemizzanti dovrebbe assumerla con moderazione e sotto consiglio medico: il rischio dipende da quantità e frequenza d’uso, non da un tocco occasionale.
Nota di cautela
Questo articolo è a scopo informativo e non sostituisce il parere di un professionista sanitario. Prima di modificare dieta o terapia consulta il tuo medico.