Ogni estate è la stessa storia: finisci di mangiare, vorresti tuffarti subito, ma una vocina – spesso quella della mamma – ti blocca.
“Aspetta almeno due ore, o ti viene la congestione!”.
Ma se ti dicessimo che potresti aver seguito per anni una regola che non ha basi solide nella scienza moderna?
La verità è che questo consiglio – tramandato come una legge non scritta da generazioni – non vale sempre, e in molti casi è addirittura inutile. A dirlo non è il passaparola, ma i medici.
Quel consiglio che tutti conoscono (ma non è sempre vero)
L’idea di dover aspettare prima di entrare in acqua nasce dal timore della congestione digestiva, una reazione che può verificarsi quando lo sforzo fisico o il contatto con l’acqua fredda interferisce con la digestione. Fin qui tutto giusto.
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Il punto è che non succede sempre. Anzi, in condizioni normali, il rischio è praticamente nullo.

Ecco cosa dicono davvero i medici
Secondo gli esperti del portale “Dottore, ma è vero che…?”, creato dalla Fnomceo (l’organo ufficiale dei medici italiani), fare il bagno dopo aver mangiato non è pericoloso, a meno di particolari condizioni.
Se l’acqua è temperata, il pasto è stato leggero e non hai intenzione di nuotare come se fossi in gara, non c’è motivo di aspettare due ore.
Puoi entrare in acqua senza problemi, anche subito dopo aver finito di mangiare.
I casi in cui è meglio fare attenzione
Attenzione però: ci sono situazioni in cui il rischio aumenta, ed è bene usare il buon senso. Per esempio:
- hai mangiato molto e in fretta, soprattutto cibi ricchi di grassi;
- l’acqua è molto fredda e il tuo corpo non è abituato;
- prevedi sforzi intensi in acqua (tuffi, giochi, nuoto vigoroso);
- hai bevuto alcolici, anche solo un paio di bicchieri.
Questi sono i veri campanelli d’allarme, non l’orologio.
Il pericolo più sottovalutato non è il cibo
A proposito di alcol, forse non lo sai ma oltre il 70% degli annegamenti avviene dopo il consumo di bevande alcoliche. Il motivo?
L’alcol compromette la lucidità mentale, il senso dell’equilibrio e rallenta i riflessi, aumentando di molto il rischio di incidenti, anche se sei un bravo nuotatore.
E no, non basta “sentirsi a posto”: l’effetto combinato di caldo, sole e alcol è più insidioso di quanto pensi.
La regola delle due ore è un retaggio del passato?
In parte sì. Si trattava di un consiglio prudente, valido quando i pasti erano molto abbondanti, l’acqua molto fredda e la digestione molto lenta. Ma oggi le condizioni sono diverse: spesso si mangia leggero, si fa il bagno in acqua temperata e si resta a galla o si nuota dolcemente.
Impedire a un bambino di bagnarsi dopo un panino con il prosciutto, in piena estate, non ha alcun fondamento scientifico.

Cosa fare allora?
La risposta definitiva è semplice:
usa il buon senso, ascolta il tuo corpo, e non entrare in acqua se ti senti appesantito o affaticato. Ma se ti senti bene e vuoi solo goderti un po’ d’acqua in relax, puoi farlo senza aspettare ore.
Il mito è crollato. Questa volta, puoi davvero ignorare la voce della mamma (ma solo su questo tema!).


